Tra le mie attività c’è la psicologia della formazione.
La psicologia della formazione rappresenta un ambito di studio e intervento professionale che si focalizza sui processi di apprendimento attivati sia nel sistema formale di istruzione sia nei differenti contesti di vita delle persone.
Pur avendo una stretta connessione concettuale e pratica con la psicologia dell’educazione (e, più in generale, con le scienze dell’educazione), la psicologia della formazione definisce i propri confini di azione prendendo come riferimento prevalente l’esperienza lavorativa di giovani e adulti e i contesti organizzativi del mondo della produzione e dei servizi: formazione e qualificazione professionale di base dopo i differenti cicli scolastici; formazione post-diploma e post-universitaria; formazione continua e permanente (lifelong learning); formazione aziendale per i neoassunti e aggiornamento e riqualificazione per lavoratori occupati o in mobilità; sviluppo di competenze professionali in relazione a passaggi di carriera nelle organizzazioni; programmi formativi di accompagnamento a cambiamenti tecnici e organizzativi nelle aziende, percorsi formativi speciali per lavoratori svantaggiati o di facilitazione al reingresso lavorativo, ecc. L’ampia gamma di forme di training rende saliente l’interesse conoscitivo e applicativo per i diversi tipi di apprendimento che sono stimolati sia da dispositivi formali di formazione (il prototipo di questi è il corso di formazione) sia da occasioni informali e non formali che connotano l’esperienza lavorativa e sociale delle persone (apprendimento dall’esperienza, workbased o workplace learning, ecc.).
L’obiettivo è quello di contribuire a migliorare la qualità delle prestazioni dei lavoratori e a ridurre il rischio di obsolescenza delle loro competenze; nel facilitare l’organizzazione a riconoscere il valore del proprio capitale umano (capitale sociale, capitale di conoscenze, knowledge management); nel facilitare lo sviluppo organizzativo facendo in modo che il contesto di lavoro diventi anche un effettivo luogo di apprendimento (ad esempio, in relazione alla diffusione di comportamenti sicuri).
“«Volare mi fa paura» stridette Fortunata alzandosi. «Quando succederà, io sarò accanto a te» miagolò Zorba leccandole la testa.”
(Dal libro “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare di Luis Sepúlveda, 1996)